Quanto può essere lasciato solo un Pitbull? L’eccessiva solitudine per un cane è fonte di stress
Il cane, essendo un animale sociale, percepisce la solitudine in maniera poco naturale, in particolar modo se parliamo di un esemplare di pochi mesi. “Per questo i cuccioli – così come raccomandato dai Medici Veterinari della FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) – non possono essere lasciati soli per più di quattro ore di seguito durante il giorno. I cani adulti sono molto più adattabili, ma un periodo di solitudine continuativo di più di sei-sette ore è comunque causa di sofferenza”.
Il Pitbull, per il suo innato attaccamento al proprietario ha ancora più bisogno, rispetto a cani di altre razze, del contatto con le persone e con la famiglia.
Abituare il proprio cane a rimanere solo, deve essere un processo graduale, che accompagna il piccolo sin dalle sue prime settimane di vita. “Questo vale – spiegano gli esperti FNOVI – soprattutto per i cuccioli che fin dal primo giorno di adozione devono essere abituati a restare soli, anche per pochi minuti. Per questo motivo è utile cominciare da subito a non rispondere a tutte le richieste di attenzione. Una buona strategia è impedire al cucciolo di seguire i proprietari dovunque: una porta chiusa deve essere una condizione normale e accettabile nella quale il cane semplicemente aspetta che il proprietario torni”.
L’esercitazione può iniziare piano piano già qualche giorno dopo il loro arrivo nella nuova casa. Si parte con qualche minuto alla volta per poi aumentare gradualmente fino ad arrivare a tempi più lunghi. Ci possiamo aiutare con qualcosa di appetibile come un osso, un corno di bufalo o di cervo, così da distrarlo e impegnarlo in attività per lui soddisfacenti. Si renderà conto che rimanere solo non è poi così terribile e assocerà quel momento ad una esperienza tutto sommato positiva.
Una volta adulto, il cane si abitua senza problemi ai ritmi della famiglia, che per esigenze lavorative o scolastiche, deve lasciare la casa durante la giornata. Rimangono però ferree le uscite che gli consentono di espletare i bisogni, esplorare il territorio circostante, sgambare, giocare etc. Ricordarsi sempre che l’American Pitbull Terrier è un cane dinamico, soprattutto una volta adulto, per cui è importante soddisfare di tanto in tanto le sue esigenze. Se ci sono nella zona parchi dedicati o centri cinofili con aree gioco, non esitate a portarci il vostro cane, in maniera tale che possiate costruire con lui una perfetta relazione. Un sano equilibrio che consenta sia al Pitbull che ai proprietari di convivere nel migliore dei modi.
Costruita in modo errato, senza un processo di separazione graduale, la solitudine può diventare per il Pitbull e per il cane in generale fonte di ansia e/o di stress; condizioni che, se non trattate in maniera adeguata, potrebbero sfociare in problematiche serie e permanenti.
La raccomandazione è quella di rivolgersi sempre a educatori cinofili esperti e qualificati, che sappiano riconoscere e affrontare assieme al proprietario eventuali comportamenti da correggere.
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