Pitbull, kennel si o kennel no? È giusto chiuderlo in una gabbia?

Scritto da: Dott.ssa Luisa Macignani - Giornalista

pitbull kennel trasportino

Tanti proprietari ci chiedono se sia opportuno utilizzare il kennel per un pitbull. Per chi non lo conoscesse, si tratta di una piccola gabbia in metallo con cancello, da tenere in casa o in auto. Ne esistono di diverse tipologie, ma a noi preme principalmente spiegare come va usato.

Così come per la museruola, che andrebbe indossata in luoghi e situazioni particolari (qualora ci venisse richiesto), anche per il kennel, che potrebbe risultare utile in determinate circostanze, bisognerebbe portare il cane ad una sorta di abituazione nei confronti dell’oggetto, tramite step graduali.

Non è cosa semplice per i cani adulti che fanno più fatica, ma anche per il cucciolo il kennel si potrebbe rivelare una gabbia, oltre che in senso metaforico, anche reale e fisico; pertanto consigliamo di far approcciare il cane al kennel in maniera graduale e positiva. Possiamo pensare ad esempio di utilizzarlo come cuccia, nella quale inserire un bel cuscinone morbido e qualche giochino. Il cane inizia a riposare al suo interno, portarvi giochi e qualche osso, ripararsi da situazioni spiacevoli etc. Va fatto tutto in maniera molto naturale, premiando il cane quando entra all’interno del kennel. Il passo successivo potrebbe essere chiudere la porticina del kennel per qualche minuto, magari il tempo giusto per ultimare l’osso con cui stava giocando. Riaprire e farlo uscire come se niente fosse. Premiarlo nuovamente ogni volta che decide di utilizzare l’oggetto, entrando al suo interno sia per giocare che per dormire.

Quando potrebbe risultare utile il kennel per un Pitbull?

  1. Ad esempio qualora dovessimo fargli affrontare un viaggio. La legge prevede che sia in macchina che in aereo il cane venga trasportato al sicuro in appositi kennel. L’utilità, tanto per i proprietari, quanto per il cane, è che risulterà più confortevole l’operazione di trasporto con un esemplare già abituato, rispetto ad uno che non è mai stato in auto o in un luogo un po’ più ristretto.
  2. Per evitare che il cane si faccia male. Ad esempio: devo per forza portarlo con me al piano superiore e per evitare che cada dalle scale (perché magari troppo piccolo e inesperto) lo tengo qualche minuto nel kennel. Oppure: sono appena rientrata dalla spesa e tra le altre cose ho acquistato dei medicinali o delle sostanze pericolose come detergenti, allora mentre mi cambio e sistemo tutto faccio stare il cucciolo qualche minuto nel kennel. Ecco brevi momenti utili ad entrambi.
  3. Ma il kennel è altrettanto importante e funzionale nei momenti di debilitazione dell’animale. Quando ha subito un intervento o deve fare delle terapie. Capita spesso che il cane, onde evitare che possa farsi del male o entri in contatto con altri cani, debba stare un periodo in “quarantena” o comunque più isolato…un po’ come nei reparti di degenza delle cliniche veterinarie. Ecco, il kennel potrebbe tornare utile e vedrete che nel momento in cui il cane non si sentirà bene, sarà lui stesso purtroppo a prediligere “nascondigli” angusti nei quali ripararsi.

 

Quando il kennel diventa uno strumento di tortura per il Pitbull?

Nel momento in cui viene utilizzato per le motivazioni errate. Io non ci sono tutto il giorno e il cane mi distrugge casa. Oppure: il cucciolo mordicchia le sedie e il tavolo. O ancora: mi fa la pipì dappertutto. Mangia i tappeti. Ho paura che rompa il divano. Ecco…queste sono tutte motivazioni sbagliate per “relegare” un cane in un kennel. Si rischia di farlo impazzire o portarlo ad assumere atteggiamenti errati che potrebbero compromettere il suo sviluppo psicofisico. Innanzi tutto se si manca da casa tutto il giorno e si decide nel frattempo di voler prendere un cucciolo o un cane adulto, beh sappiate che non si tratta di una decisione alquanto saggia. Per quanto riguarda la pipì, con un po’ di pazienza si insegna al cane a farla fuori durante le uscite; ovviamente non si può pretendere che il cane attenda 12 ore il ritorno del proprietario, quindi si deve per forza scendere a compromessi o trovare alternative (come dog sitter, familiari/amici che ci aiutino a far uscire il cane o asili a loro dedicati nei quali lasciarli per giocare con i propri simili). Per quanto concerne il mordicchiare e rompere le cose in casa, esistono metodi per “sostituire” l’attenzione del cane dal mobilio ad altre alternative ed evitare così che distrugga tutto. Risulteranno utili il corno di bufalo o di cervo o un bel grande osso di manzo. Anche in questo caso, se il cane rimane comunque solo ore ed ore ed ore ed ore …. beh non si può pretendere troppo da lui. Il consiglio è di creare per lui un’apposita area, che sia una stanza o una parte della casa, adibita a svago. Staremo attenti a non lasciare cose pericolose in giro, come prese attaccate, medicinali, sostanze pericolose, detergenti…. insomma un po’ come quando iniziano a gattonare i bimbi…tutto ciò che è rischioso per la sua salute, va eliminato dall’ambiente. Vedrete che il cane apprezzerà di più “il rimanere solo in casa”. Se avete modo lasciate una porta della stanza aperta con l’esterno, che sia un terrazzo, un balcone o un giardino, in maniera tale che possa comportarsi come meglio preferisce. Per chi ha ampi spazi all’aperto, ovviamente i problemi non sussistono, poiché il Pitbull sarà libero di fare ciò che meglio crede. Passerà anche ore rilassato al sole, oppure farà buche per cacciare lucertole e topolini, o magari rimarrà nei pressi del cancello ad attendere qualche passante. Insomma di cose da fare ne avrà sicuramente di più rispetto ad un cane che vive in appartamento. Quindi ci concentriamo maggiormente su questo secondo caso.

 

Noi di Pitbull Reserve preferiamo far vivere al cucciolo e agli adulti i nostri stessi spazi, senza alcuna restrizione. Sia dentro casa che all’esterno. Abbiamo aree ed ambienti a loro esclusivamente dedicati. È ovvio che non tutti si comportino alla stessa maniera: c’è chi (come Max, Oxa, Trudy, Morgan, Megan ed Asher), entra, ci saluta e controlla se c’è cibo per poi dormire ininterrottamente nella propria cuccetta o al nostro fianco. C’è invece chi (come Blu, Kora, Greta, Mila, Dana, Pepsy, Zaira ed altri) apprezza sì il poter stare dentro casa con noi, ma dopo 15 minuti preferisce uscire a combinare qualcosa in giardino, o semplicemente mettersi al sole. Questione di carattere e temperamento. Tutti amano la nostra compagnia … vivono per noi, come solo i Pitbull sanno fare, ma l’ideale per loro sarebbe averci sempre con loro, sia dentro casa che fuori. È normale che non sia sempre possibile, quindi apprezzano immensamente ogni istante in cui dedichiamo loro del tempo. Ti ripagano di ogni sforzo con un solo sguardo … per noi sono speciali.

 

Tanti ci domandano: ma quando non ci siamo il cucciolo come fa a capire che non deve rompere il divano o sgranocchiare le sedie? Se non si ha pazienza meglio lasciar perdere un cucciolo di cane o di Pitbull. In realtà serve anche un po’ di conoscenza del cane in generale, del suo linguaggio, dei suoi bisogni, delle attività tipiche di razza. 

Quando un cucciolo di Pitbull arriva nella nuova famiglia, al di là dei primi momenti in cui sarà disorientato (pertanto evitiamo di impartirgli troppi “comandi”), è bene iniziare ad abituarlo ad alcune semplici regole.

  1. Fare i bisogni fuori. Sfrutterete i pasti per abituarlo, poiché è fisiologico per un cucciolo fare cacca e pipì non appena finisce di mangiare. Approfitterete anche dei momenti di gioco, al termine dei quali i cuccioli tendono a fare pipì. Insomma porterete il cucciolo subito fuori (libero in giardino, o per chi vive in città fuori al guinzaglio) così da fargli associare che cacca e pipì vanno fatti all’esterno. Tenete in considerazione che un cucciolo fà pipì una media di 15 volte al giorno, quindi, anche se sarete integerrimi, capiterà che qualcuna la faccia in casa. Molto più semplice invece è la linea di chi ha un giardino o uno spazio esterno. Crescendo il cucciolo farà sempre meno pipì e vedrete che tenderà ad avvisarvi che vuole uscire per i bisogni.
  2. Insegnare al Pitbull a rimanere solo. 
  3. Non premiarlo con carezze, cibo o vocine dolci mentre compie azioni non gradite (perché ovviamente lui le percepirà come positive, aumentando sempre più il comportamento sbagliato). Esempio classico che vediamo sempre dal veterinario: il cane, giustamente impaurito (o perché non sta bene o perché ricorda qualche punturina fastidiosa) trema, piange, guaisce, ulula, gratta la porta etc… e puntualmente il proprietario (proprio nel momento in cui il cane trema, guaisce….) lo accarezza dicendo con voce dolce dolce: no amore non è niente, dai non fare così. Ecco questo vuol dire non conoscere proprio la specie. Il cane in quel momento percepisce la vostra approvazione per il comportamento in atto, che ovviamente tenderà ad aumentare. La volta successiva andrà sempre peggio. Un semplice esempio, giusto per fare capire che ci sono momenti e situazioni giuste per dare attenzioni, coccolare e premiare il cane, che non coincidono con quelle che noi umani pensiamo.
  4. Non alzare la voce (ci sente benissimo). Poi con il Pitbull non è davvero necessario; tende ad ascoltare il proprietario senza eccessivi decibel.
  5. Non sgridarlo quando rientrando in casa ci accorgiamo che ha divorato le nostre scarpe o un oggetto a noi caro, perché tanto non capirebbe e collegherebbe il vostro rientro ad un momento di tensione. Questo comporterà ulteriori problemi, quali ansia, paura del vostro ritorno, terrore. Atteggiamenti che aumenteranno quelli che per voi sono danni ulteriori (anche se in realtà fisiologici), quali pipì e feci in eccesso (a detta vostra senza motivo), oppure il nervosismo, che porta il cane a prendere vari oggetti e morderli. Insomma creerete un “mostro”.
  6. Fare attività consone alla razza, che consentano al Pitbull di crescere felice ed aiutino i proprietari ad avere un cane più equilibrato.

 

Il Kennel è un ottimo strumento di sicurezza (per brevi periodi e particolari necessità), ma non può essere utilizzato come strumento di contenimento del cane, tantomeno di un Pitbull.

Questi sono solo alcuni nostri consigli. Nel momento in cui le misure coercitive diventano troppe (collare a strozzo, reclusioni in kennel o box etc.), raccomandiamo vivamente di non prendere un cane, né tantomeno un Pitbull, che a differenza di altre razze più pacate, necessita di tanta, tanta, tanta attività fisica e mentale.

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