La Piramide di Maslow. Conoscere i bisogni fondamentali del cane per evitare errori

Scritto da: Dott.ssa Luisa Macignani - Giornalista

piramide di maslow

I cani per sentirsi appagati, soddisfatti e REALIZZATI devono essere utili allo scopo. Un cane privo di motivazione o peggio di stimoli, tenderà a mettere in discussione il proprio ruolo all’interno del branco e della famiglia…generando confusione su quale sia effettivamente il suo posto nel mondo.

Dare competenze al proprio cane, che non gli spettano, porterà ad un aumento della frustrazione, poiché impossibilitato a portare a termine eventuali compiti. Esempio: “il mio cane è bravissimo con i bambini, da quando è nato mio figlio non lo lascia mai solo un secondo, mi avvisa sempre quando piange, ha fame o deve essere cambiato. Non c’è un luogo in casa in cui mio figlio non venga accompagnato dal cane. Che bravo, è davvero un ottimo babysitter”. Ecco, qui entrano in gioco tanti di quei fattori ed errori nel pensare questo, che non si tende a vedere quello che realmente sta accadendo e che potrebbe peggiorare. Ci si trova di fatto dinanzi ad un controllo eccessivo, quasi morboso del cane nei confronti del bambino, che si sente in DOVERE di controllare, perché il proprietario glielo ha permesso con incentivazioni o semplicemente richieste inconsce. Al primo gemito del bambino potrebbe accadere questo:”Bobby chi piange? Cosa succede? Matteo avrà fame? Vai a vedere cosa vuole Matteo”. Oppure “Andiamo a dare da mangiare a Matteo? Avrà fatto la pupù? Lo cambiamo?”. Involontariamente siamo noi a chiedere al cane di intraprendere una sorta di controllo sul neonato, senza riflettere sul fatto che potrebbero insorgere problematiche di gestione che potrebbero poi sfuggire di mano.

Pensare di chiedere al nostro amico a 4 zampe di partecipare così attivamente alla crescita di un figlio, è un errore abnorme, poiché il cane non si limiterà a soddisfare le vostre richieste, ma andrà oltre, magari CONTROLLANDO eccessivamente il piccolo. Ma quando questo controllo viene meno o sfugge alle sue possibilità, allora ecco che il cane entra in frustrazione. Potrebbe accadere che il bimbo sia in camera dei genitori, con la porta chiusa, che gli impedisce di avvicinarsi a lui o anche semplicemente di vederlo. Il cane potrebbe iniziare ad abbaiare, ululare, latrare, grattare la porta, o addirittura romperla. Il proprietario non sarebbe in grado di comprendere le motivazioni del cane e tenderebbe a pensare: “Bobby è impazzito!!!”. Oppure: “Da quando è nato Matteo non sei più lo stesso!!!”. O peggio ancora: “Sei geloso del bimbo”. Insomma tutta una serie di atteggiamenti nei confronti del cane, che improvvisamente cambiano gettandolo in confusione. “Ma come, fino a ieri mi chiedevi di andare a vedere se piangeva, se dormiva o aveva fame e ora improvvisamente mi metti in disparte e dubiti di me? allora cosa devo fare? Come mi devo comportare?”. Questo sarà su per giù il pensiero di Bobby, caduto in frustrazione poiché non riesce ad appagare il suo bisogno di far felice il proprietario.

 

Ovviamente tanto dipende anche dall’esemplare che si possiede. Ci sono cani talmente innocui, che anche se dovessero mostrare un eccessivo attaccamento al bimbo, questo comportamento non desterebbe alcun problema. Pensate alle razze mignon o ai classici cani da compagnia. Ben diversa sarebbe la situazione, se si vive assieme a cani o razze particolarmente robuste, irruente o dinamiche, come potrebbe essere un pitbull. 

Sperando di creare un forte legame tra cane e bambino, non si comprende o non si pensa che potrebbero insorgere serie complicazioni. Ad esempio: una volta che Matteo inizia a gattonare, potrebbe accadere che per paura che si faccia male, il cane lo pedini ovunque, o che gli si metta addosso per proteggerlo, o che lo definisca di sua proprietà e quindi tenda a trattarlo come un figlio o un membro del suo branco comunicando con lui come farebbe con un suo simile e cioè utilizzando la bocca o le zampe per non fargli fare alcune cose. Atteggiamenti pericolosi che mettono a rischio l’incolumità del bimbo. 

Ma quando allora ci si accorge di questo, cosa si tende a fare? A togliere il cane o a non farlo stare più in casa con il bimbo, per paura che possa fargli del male, non pensando che la situazione è stata creata dalla famiglia stessa e che così facendo il cane ne soffrirà in maniera eccessiva e andrà in frustrazione. 

Ci si chiede dunque se non sia meglio essere davvero consapevoli di come vivere con un cane, conoscere il suo linguaggio, capire quali siano le caratteristiche della razza che si è scelta, perché queste cambiano notevolmente tra l’una e l’altra; e soprattutto ricordarsi che siamo NOI a scegliere di prendere un cane, assumendoci responsabilità rischi e benefici. 

Il consiglio che possiamo dare è quello di farsi sempre accompagnare, da personale qualificato, in un percorso di educazione assieme al proprio amico a 4 zampe, utile ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca e a comprendere meglio un linguaggio che sembra scontato, ma che in realtà cela tutto un mondo…quello del cane.

Un cane, che sia Pitbull o meno, può gestire perfettamente l’arrivo di un nuovo piccolo umano, sempre che la famiglia sappia comportarsi a riguardo e abbia le competenze per poter introdurre il bimbo senza commettere errori grossolani. 

Consigliamo di leggere le nostre infografiche qui di seguito, per comprendere meglio quali siano i BISOGNI FONDAMENTALI DEL CANE e cos’è LA PIRAMIDE DI MASLOW. Poche nozioni utili a capire meglio i gradi di importanza che il cane dà alla vita e a quello che lo circonda.

Quali sono i bisogno fondamentali del cane? BISOGNI FISIOLOGICI – BISOGNO DI SICUREZZA – BISOGNO DI APPARTENENZA – BISOGNO DELL’ACCREDITAMENTO – BISOGNO DI VARIETÀ – BISOGNO DI REALIZZAZIONE.

 

  • 1) I BISOGNI FISIOLOGICI del cane sono alla base della piramide, perché legati alla sopravvivenza: Mangiare e bere – Defecare e urinare – Ritmi sonno veglia.

 

 

  • 2) Il BISOGNO DI SICUREZZA del cane: evitargli situazioni che potrebbero essere fonte di eccessivo stress, evitargli traumi, violenze ed esperienze spiacevoli.

 

 

  • 3) Il BISOGNO DI APPARTENENZA del cane, cioè sentirsi parte di un gruppo. Il cane è un animale sociale, vuole sentirsi parte della famiglia e fare attività assieme al proprietario.

 

bisogno di appartenenza del cane

 

  • 4) Il BISOGNO DI ACCREDITAMENTO del cane: si deve sentire importante e utile, per generare in lui autostima.

 

 

  • 5) Il BISOGNO DI VARIETÀ del cane. Evitare la monotonia, magari facendo fare sport o giochi di attivazione mentale.

 

 

  • 6) Il BISOGNO DI REALIZZAZIONE del cane. Nella realizzazione il cane si fonde con il proprietario in un legame profondo e viscerale e di solito, il proprietario prova lo stesso nei confronti del suo cane.

 

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