L’AGGRESSIVITÀ NEL PITBULL. DIFFERENZE TRA AGGRESSIVITÀ INTRASPECIFICA E INTERSPECIFICA

Cos'è l'aggressività?

L’aggressività è la capacità di reagire con un impulso di lotta ad uno stimolo minaccioso, rivolto a se stesso, ad altri membri del branco o al proprio territorio. Si tratta di una dote naturale presente in ogni cane, di qualunque razza, seppur in alcune in maniera più marcata. L’aggressività si può manifestare sotto diverse forme: aggressione per protezione (dei membri della famiglia) - aggressione per autodifesa - aggressione per competitività (cibo, gioco) - aggressione per paura o dolore.

L’aggressività comprende tutti quei comportamenti attraverso cui i soggetti esprimono minacce di intensità differente. Quando due cani si confrontano entrano in gioco diversi elementi: il ringhio - lo sguardo, solitamente fisso - la postura del corpo - la posizione della coda - il pelo ritto. Segnali che il proprietario deve essere in grado di riconoscere. Ma ancora più importante è saper distinguere l’aggressività intraspecifica da quella interspecifica, poiché è proprio in questa ambiguità che tante persone incorrono e inciampano, credendo che il Pitbull sia il cane cattivo per eccellenza. Il cinema, la TV e i giornali hanno contribuito ad alimentare questa tesi; non a caso, quando in un film vediamo situazioni compromettenti o assistiamo a scene “losche”, è sempre un pitbull che accompagna il capo di una gang, o che è a guardia di depositi illegali o addirittura che minaccia e si scaglia contro “poveri malcapitati”. La carta stampata non fa da meno, con articoli sensazionalistici, nei quali, anche quando non c’entra nulla, basta che si faccia riferimento a qualche cane che aggredisce una persona, ed ecco che spunta la foto del pitbull. Poi magari si viene a scoprire che era un corso, un dogo argentino o un meticcio. 

Insomma bisogna far attenzione perché l’aggressività intraspecifica, come dice la parola stessa, si manifesta tra animali appartenenti alla stessa specie (cane-cane), mentre quella interspecifica tra animali appartenenti a specie diverse (ad esempio cane-uomo).

due pitbull maschi

Il pitbull è dotato di un’aggressività verso i propri conspecifici, decisamente elevata.

In altre razze la lotta si innesca (per le ragioni che abbiamo spiegato sopra) e termina con la sottomissione di uno dei due, il quale di solito finisce a terra con l’esposizione delle parti vitali del proprio corpo, offrendo il ventre e il collo in segno di resa. Nel vincitore si attiva un meccanismo di cessazione che porta alla pacificazione o comunque alla fine della discussione. Accade anche che la resa arrivi prima, un soggetto potrebbe sottomettersi all’altro anche solo dopo un ringhio, questo dipende dal “grado gerarchico”; ad esempio è insolito che un cucciolo arrivi alla lotta con un adulto, è più probabile che si sottometta nell’immediato in segno di rispetto.

Nel pitbull il concetto di resa è più difficile da comprendere di quanto sembri.

Cos'è la GAMENESS?

La GAMENESS, è la determinazione di un cane, come il pitbull, “abituato a combattere”. È la caparbietà ad ottenere il risultato prefissato. È la mancanza di spirito di autoconservazione, la capacità di continuare a lottare nonostante tutto. È una qualità tipica dei terrier, dei cani da lavoro e da combattimento, come i pitbull, selezionati ad affrontare l’avversario senza alcuna paura di riportare ferite, lacerazioni o di morire, perché la gameness inibisce l’istinto stesso di sopravvivenza. Questa caratteristica è stata ricercata e voluta nel pitbull, che nello scontro continua a lottare fino alla fine. Chi ha assistito a due pitbull che litigano davvero, purtroppo sa di cosa stiamo parlando.

È proprio questa sua incapacità di cogliere nell’altro cane i segnali calmanti o di pacificazione, che a volte lo porta ad attaccare quasi “improvvisamente”, come se non ci fosse alcuna spiegazione. 

Molti pitbull comunicano con gli altri cani un po’ differentemente rispetto alle altre razze. Se immaginiamo due cani che giocano al parco o in un ambiente naturale, facciamo fatica a credere che possa scoppiare improvvisamente una lite, ma se uno dei due è un pitbull, il gioco potrebbe tranquillamente trasformarsi in zuffa. 

Non bisogna assolutamente generalizzare, perché la selezione in allevamento, l’equilibrio di ogni singolo soggetto e le esperienze di vita del cane stesso, portano alla crescita di esemplari di pitbull ben equilibrati, però si sbaglia a credere che queste condizioni bastino per avere un pitbull che mai e poi mai mostrerà aggressività nei confronti di un altro cane. La genetica del cane è fondamentale e sarebbe sciocco pensare di reprimere istinti innati e caratteristiche proprie della razza. L’aggressività fa parte di ciascun essere vivente, è la base stessa della sopravvivenza.

cuccioli pitbull giocano con il papà
pitbull bambini

Questo cosa comporta?

Essere consapevoli del cane che si sceglie, crescere il proprio in maniera adeguata, farsi seguire sin dai primi mesi da educatori esperti per intraprendere percorsi di socializzazione e partecipare a puppy class ed evitare situazioni che potrebbero mettere a rischio voi, gli altri e il proprio pitbull.

Se è vero che il cane è un animale sociale, è anche vero che quando un pitbull non va d’accordo con altri cani, non è obbligatorio farglieli incontrare. Se il rischio è maggiore del beneficio, evitiamo che un pitbull con aggressività intraspecifica eccessiva, si confronti con altri cani, a meno che non siamo affiancati da personale esperto.

Nella nostra Riserva, non tutti i pitbull giocano con tutti. Purtroppo ci sono due, tre soggetti un po’ più “spinti” e facili alla litigata, come Kora, Ascher e Holly. La gestione per loro è ovviamente diversa rispetto agli altri più tranquilli…se così possiamo definirli 🙂 Fanno attività in solitaria oppure solo con alcuni elementi e non con altri. Quando si sta assieme evitiamo che di mezzo finiscano giochi, cibo e risorse che potrebbero scatenare una lite. 

I capostipiti Blu e Mila, per tutti loro sono comunque sacri, intoccabili. Ognuno del branco si prostra al loro passaggio e nutre nei loro confronti un rispetto innato che non viene mai messo in discussione. 

Gli altri giocano abbastanza bene assieme e fintanto non interveniamo, anche se scoppia una rissa, la risolvono velocemente da soli. Perché spesso è proprio l’intervento dell’uomo a rovinare le dinamiche del branco. Dobbiamo capire fino a quando se la possono vedere tra di loro e cercare di intrometterci il meno possibile. Ovviamente, qualora le cose dovessero prendere una brutta piega, cerchiamo di salvare la situazione e ripristinare l’armonia. Non è facile e a volte è capitato che qualcuno si sia fatto male, ma per fortuna niente di grave. 

Con noi sono tutti appiccicosi, smielati e super amorevoli, come solo un pitbull sa essere. 

La gestione in una famiglia di pitbull numerosa come la nostra, non è paragonabile a quella di una famiglia in cui si trova un esemplare o al massimo due, ma in tutti quei casi in cui sia presente più di un pitbull vige la stessa regola: prudenza.

Il Pitbull è aggressivo nei confronti dell'uomo?

Ecco, in antitesi con quanto affermato sopra, rispetto all’aggressività nei confronti dei propri simili, per quanto riguarda quella verso l’uomo, nel pitbull è pressoché inesistente. Nel tempo è stato selezionato un cane killer verso altri cani, ma estremamente docile con il proprietario. E le cose non sono cambiate molto, visto che oggi il pitbull si lega al proprietario e alla famiglia in maniera quasi morbosa, mostrando atteggiamenti sdolcinati e sottomessi che lo portano ad essere un perfetto compagno di vita e un fedele cane da difesa. Ma ricordiamoci che lo stesso pitbull amorevole e sereno con noi, che dorme sulla poltrona in maniera pacifica, è lo stesso pitbull che se costretto, va in presa in modo violenta ad un altro cane durante una lite, senza lasciarlo, strattonandolo violentemente in attesa che soccomba. Sottolineiamo questo solo per chiarire le idee a tante famiglie che faticano a comprendere la differenza tra AGGRESSIVITÀ INTRASPECIFICA e AGGRESSIVITÀ INTERSPECIFICA e che cadono dalle nuvole quando il loro dolcissimo pitbull “improvvisamente e inspiegabilmente si trasforma in uno spietato assassino". A loro spieghiamo che si tratta dello stesso fantastico e buonissimo cane con la famiglia, ma che al momento opportuno ha fatto prevalere la sua natura istintiva con un conspecifico. Una volta tornato a casa non vorrà uccidere i proprietari e non sentirà la necessità di andare a litigare con tutti. Si tratta dello stesso cane di sempre, dotato di aggressività intraspecifica elevata, che se costretto a tirarla fuori, non ci pensa due volte. Non bisogna “portare via il cane”, ma solo rendere i proprietari più consapevoli della razza con cui si vive. Tutto qui.

Giulia e Daniele insieme a 4 Pitbull, esercizi di addestramento bambini e pitbull
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Il nostro consiglio

Il nostro consiglio è che il proprietario non inibisca i segnali di aggressività, perché è naturale ed istintivo per il pitbull metterli in atto, ad esempio quando protegge la propria ciotola da un altro cane, la propria compagna o la prole, ma che sia in grado di intervenire quando diventano inappropriati.  No ad incitazione verso altri cani o addirittura persone e altri animali, come spesso si vede fare da ragazzini con pitbull al guinzaglio.

Sarebbe ottimo riuscire a convogliare naturalmente l’energia del proprio pitbull in qualcosa di positivo. Tante volte il pitbull a spasso è incontenibile con gli altri cani e mostra un’eccessiva aggressività verso di loro. Questo potrebbe essere dovuto magari a lunghe ore trascorse in solitudine, oppure ad una mancata socializzazione in giovane età, o a condizioni stressanti che non riusciamo a comprendere o a malesseri che non siamo in grado di cogliere.

Ecco, l’intento di ciascun proprietario dovrebbe essere quello di conoscere il proprio pitbull, capire le sue necessità, giocare e lavorare con lui e quando è necessario, rivolgersi ad educatori o rieducatori professionisti per capire il miglior percorso da intraprendere.

Pitbull Reserve è anche centro di educazione e addestramento

Dal 2018 abbiamo aperto il centro sportivo cinofilo Dog Fit A.S.D. dedicato all’educazione  e all’addestramento dei cani. Una struttura con 300 metri al coperto, dove svolgere attività con il proprio amico a 4 zampe tutto l’anno.