Un nuovo cucciolo in famiglia!!! Cosa Fare?

Scritto da: Fulvio Fiume - Educatore A.P.N.E.C. / Addestratore E.N.C.I.

cucciolo Pitbull sdraiato sul tavolo

L’arrivo di un nuovo cucciolo è una delle esperienze più belle e importanti all’interno di una famiglia, che se non affrontata con le dovute accortezze, può trasformarsi in un incubo. L’integrazione del nuovo arrivato nell’ambiente familiare è spesso causa di serie difficoltà se non ci si sforza di capire come instaurare un legame forte e duraturo con esso. Saranno proprio i primi giorni di convivenza a decretare buona parte del comportamento del piccolo, pertanto risulterà fondamentale sapersi comportare come una guida solida e confortevole.

Il rapporto che si crea nelle prime settimane tra il cucciolo e la nuova famiglia, servirà a  garantire un futuro sereno ad entrambi.

L’enorme scoglio che si incontra in una prima esperienza con il cane, è quello della comunicazione. E’ bene tenere a mente che il cucciolo non è una persona ed utilizza comportamenti e metodi di comunicazione differenti dai nostri. Noi ci esprimiamo utilizzando principalmente suoni e parole, mentre per i nostri amici a quattro zampe rivestono molta importanza postura e movimenti. Non serve dunque strillare al cucciolo perché ci sente 4 volte più di noi, ma sarà opportuno stabilire con lui uno stile comunicativo per lo più gestuale per far sì che ci si intenda alla perfezione. Imparando a riconoscere i comportamenti del proprio cane, è possibile gestire meglio le sue esigenze.

Il cane è un animale sociale e le relazioni che i cuccioli instaurano nelle prime settimane di vita con la mamma e i fratellini, serviranno a rafforzare i legami con gli altri membri del gruppo e a non turbarne l’equilibrio.

E’ essenziale che il cucciolo fino alla decima settimana di vita, trascorra più tempo possibile tanto con la mamma, che gli insegnerà a controllare il proprio comportamento per poter interagire positivamente con l’ambiente che lo circonda, quanto con l’allevatore che lo inizierà a stimoli differenti.

Una volta che il piccolo approda nelle nostre case, è bene proseguire il “lavoro” e farlo abituare gradualmente al nostro stile di vita: portarlo a spasso con regolarità, farlo salire in macchina, esporlo a rumori quotidiani quali il traffico, l’aspirapolvere, la televisione, il chiasso dei bambini e la folla. Se ben osservate, queste piccole accortezze faranno sì che il nuovo arrivato superi con facilità il distacco dalla mamma e non abbia timore di nuove esperienze.

Migliorare nel tempo la passeggiata del cucciolo nelle aree urbane che il padrone si trova ad affrontare quotidianamente, fa sì che il cane impari a riconoscere gli oggetti e i rumori che non appartengono del tutto al suo mondo naturale.

Il cane riesce ad adattarsi a molteplici condizioni, incluso l’arrivo in una nuova famiglia, ma è bene tener presente che l’adattamento è vincolato ai limiti della comprensione di specie. Un cucciolo reagirà agli stimoli da cucciolo e non da bambino. Superato questo concetto, si può pensare davvero di crescere serenamente un fedele amico. Le reazioni agli stimoli ambientali innescherà un comportamento adeguato alle influenze genetiche e alle interazioni sociali con gli altri membri del branco e dei suoi simili, apprese nei primi periodi di vita.

Dunque, il corredo genetico, le prime esperienze di vita, assieme all’individualità, faranno di ciascun esemplare un cane differente dall’altro, ecco perché risulterà efficace adattare le regole alla propria situazione e in caso di dubbi rivolgersi sempre a un educatore cinofilo professionista o un veterinario.

Riuscire a comprendere la complessità comportamentale del cane è utile per apprezzare appieno il nuovo compagno ed evitare gli errori comuni che andrebbero a rovinarne il rapporto.

Queste sono alcune righe davvero utili a chi decide di allevare un cucciolo, un sunto essenziale per chi non ha mai avuto un cagnolino in casa o semplicemente per chi, nell’introdurne uno, vuole evitare errori grossolani che potrebbero rovinare il rapporto con il nuovo arrivato.

La scoperta del “nuovo mondo”, quello umano, inizia non appena il cucciolo viene allontanato dalla mamma e dai suoi fratelli. Si tratta di un momento delicatissimo, che consiste in una trasposizione dell’affetto e del rispetto che il piccolo provava nei confronti della mamma, ad un umano. Di solito si tratta di chi lo accudisce di più, di chi gli dà da mangiare e lo porta a spasso. Una figura stabile che gli permetterà di accettare la nuova situazione e intraprendere la sua nuova vita con il nuovo branco.

Il legame forte che si instaura con il cucciolo al suo arrivo in casa, dovrà lentamente scemare con la sua crescita, per “iniziarlo” all’autosufficienza. Nelle prime fasi il passaggio potrà risultare difficoltoso, ma è bene che il piccolo, così come in natura sostituisce l’attaccamento alla madre e ai fratelli con un legame più forte al branco nella sua interezza, impari anche in ambiente domestico a fare alla stessa maniera. Ciò non sta a significare smettere di voler bene al cane, ma servirà a stabilire la futura convivenza con lui. Se fino a questo momento il padrone ha ceduto ad ogni richiesta di attenzione da parte del cucciolo, d’ora in avanti le interazioni sociali partiranno dal proprietario e non viceversa; una fase decisiva per far sì che il cucciolo superi anche momenti di solitudine, che nell’arco della vita si troverà ad affrontare. Non crescere il cucciolo con queste accortezze, può portare in futuro a trovarsi di fronte a problemi comportamentali come l’ansia da separazione: il cane tenderà a distruggere oggetti vari, ululare, emettere feci e urine in maniera inappropriata etc. La frustrazione dovuta a tali comportamenti, può essere deleteria per entrambi e portare alla triste decisione di dare via il cane, con seri problemi per il cucciolo che si troverà a dover fronteggiare una nuova separazione. Spesso ci si trova di fronte all’impossibilità di trovare una nuova famiglia e il nostro “fedele amico” quasi sicuramente finirà in canile.

Per evitare che ciò accada, è bene tener presente che al cucciolo si può insegnare a non sporcare in casa, ad attirare la sua attenzione con il richiamo, a camminare al guinzaglio, portarlo a spasso in ogni ambiente e tutta una serie di regole di base che lui percepirà non come tali, ma come momenti felici di interazione con il proprio padrone.

Cosa non deve mai mancare al vostro cucciolo durante la sua crescita e nell’arco della sua vita:

  • Corretta gestione delle risorse primarie (acqua sempre disponibile e cibo di qualità in dosi consigliate e tempi ben stabiliti). Un’adeguata alimentazione aiuta la salute fisica e psichica del cane
  • Un riparo comodo e sicuro, degno del proprio amico a quattro zampe, sia se vivrà in giardino che se dormirà in casa.
  • Cure mediche e controlli periodici per evitare l’insorgenza di malattie e prevenirne moltissime.
  • Cicli vaccinali, sverminazioni di routine e antiparassitari.

Quali attività svolgere e cosa fare con il proprio amico a 4 zampe:

  • Dedicargli tanto amore e tempo, trascorrendo in sua compagnia ore a giocare e passeggiare.
  • Se si è nella facoltà, seguire un percorso di educazione e socializzazione sin da cucciolo, con esperti cinofili.
  • Attività sportive divertenti, dalle quali entrambi trarne giovamento.

Abituare il cane fin da piccolo a diversi tipi di persone, suoi simili, altri animali domestici, a restare in casa da solo e a una gran varietà di situazioni aiuta a prevenire la maggior parte dei comportamenti indesiderabili.

L’esperienza gioca un ruolo fondamentale, perché se da una parte il comportamento del cane dipende da fattori genetici, dall’altra è proprio l’esperienza che gli consente di sviluppare l’intelligenza e acquisire le capacità per inserirsi nella nostra vita. Che il tuo cane sia un cucciolo, un adulto o un anziano non importa, le esperienze che fa condizionano il funzionamento del suo cervello.

La motivazione porta il cane a seguirvi sempre e fare attività con voi perché la sua vita è ricca di momenti differenti: uscite, educazione mentale, gioco, socializzazione etc. Il cane bisogna viverlo, renderlo partecipe della nostra quotidianità e allo stesso tempo impegnarci noi ad essere partecipi della sua vita, imparando a comunicare attraverso il suo linguaggio, facendo lunghe passeggiate all’aria aperta o condividendo con lui momenti ludici o rilassanti. È trascurando i bisogni del cane che si creano le condizioni per l’emergere di problemi comportamentali. Anche l’eccessiva apprensione da parte del proprietario sfocia nello stesso problema. Quindi il giusto equilibrio nella quotidianità del vostro amico a 4 zampe farà da humus fertile per far crescere un rapporto di reciproco rispetto.

Per ogni dubbio o info in più potete contattarmi

Fulvio Fiume

Educatore A.P.N.E.C.

Addestratore E.N.C.I.

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